VIAREGGIO. La Polizia di Lucca ha sgominato una agguerrita banda di criminali di origine campana, da tempo residenti nel popolare quartiere del Varignano, a sud di Viareggio, dediti con sistematicità ai reati contro il patrimonio. L’ inventiva, nella migliore tradizione dei truffatori partenopei, immortalata anche in famosi film di qualche anno fa, non mancava di certo ai tre pregiudicati, che simulavano le cose più strampalate pur di raggirare i malcapitati di turno.

In questo momento storico, inoltre, numerose persone cercano di risparmiare specie sui beni durevoli, e su questa circostanza indotta dalla crisi economica il trio faceva leva per raggirare i malcapitati. L’ ammontare del danno non era mai elevato, ma la serialità delle condotte criminali assicurava ai tre correi discreti profitti.

L’ indagine della Sezione “criminalità diffusa” della Squadra Mobile inizia da una truffa consumata in danno del titolare di un bar di S. Marco, avvenuta ad inizio estate: l’ uomo racconta agli investigatori della Squadra Mobile di essere stato avvicinato da un avventore occasionale, che dichiarando un nome poi rivelatosi di fantasia gli rivela, con fare affabulatorio, di avere un amico che svolge la professione di promoter per conto di una grande catena di rivendita di elettrodomestici, con sede anche a Lucca, e che è in grado di procurare qualsivoglia prodotto con lo sconto minimo del 50 %. A riprova, l’uomo mostra al commerciante un volantino della catena di superstore, con riportati i prodotti ed i prezzi, che lui assicura saranno abbattuti notevolmente.

Al commerciante interessa un televisore lcd da appendere alla parete del bar, giustappunto dopo un recentissimo restyling; i due si accordano per un televisore da costo di oltre 300 euro a prezzo pieno, che viene offerto a 150 euro, scambiandosi i numeri di cellulare. L’ indomani al bar si presenta il fantomatico promoter, con tanto di cappa simil-magazziniere e furgone bianco, che si fa anticipare i soldi in contanti spiegando che i “pezzi” vanno subito saldati in magazzino, promettendo la consegna entro ½ ora. Ovviamente dei fantomatici venditori nessuna traccia, tanto che al basito commerciante non è rimasto altro che sporgere denuncia in Questura.

I poliziotti fanno uno screening delle modalità di consumazione della truffa e, anche in base alle descrizioni antropometriche, riescono ad individuare i due truffatori che vengono riconosciuti in foto dalla vittima. Nel frattempo raccolgono altre due denunce di signori truffati con modalità simili, entrambi circuiti con la promessa di acquistare elettrodomestici di pregio da un superstore ubicato nelal immediata periferia (che ovviamente nulla c’entra con i truffatori).

In questi due casi le truffe sono state consumate con ancora maggiore spregiudicatezza: le due vittime ,in giornate diverse, sono state “agganciate” per strada e fatte giungere nei pressi del negozio del quale si spacciavano addetti. Poi, dopo essersi fatti consegnare in un caso 500 ed in un’ altro 400 euro per l’ acquisto di elettrodomestici a prezzo superscontato, sono spariti dicendo alle vittime che entravano dal retro, dove sono ubicati i magazzini, e non dall’ ingresso principale perché a loro dire “il direttore non voleva”, si sono volatilizzati. In questi ulteriori due episodi il finto “magazziniere” era rappresentato da un terzo complice, anch’ egli repentinamente individuato dai poliziotti e riconosciuto dalle vittime.

Altre due truffe, sempre ad opera del trio, sono state scoperte dalla Squadra Mobile a Lerici (SP). In un quarto caso alfine scoperto a Lucca ed avvenuto nel parcheggio di un ristorante, dove uno dei tre truffatori ha simulato di vendere un iphone 4s a prezzi stracciati alla vittima di turno, alle titubanze della vittima sul perfetto funzionamento del telefonino (che in realtà è una servile imitazione di fabbricazione cinese, con un software inadatto ed obsoleto), il truffatore gli ha strappato dalle mani le banconote per poi dileguarsi.

Al termine delle indagini la Squadra Mobile ha denunciato il trio per truffa continuata ed aggravata, in concorso; e, nell’ ultimo caso descritto, il truffatore ha rimediato anche la denuncia per il ben più grave reato di furto con strappo. Quando i poliziotti sono andati a notificare ai tre truffatori l’ avviso conclusione indagini (atto preliminare al loro rinvio a giudizio) a firma dei sostituti Procuratori Sara Polino ed Antonio Mariotti che conducono le indagini, i tre in coro hanno detto che a Lucca non torneranno più a fare le truffe. Precauzione inutile, poiché il questore Cracovia ha già dato disposizioni perché venga loro irrogata la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio, con divieto di rientro a Lucca per tre anni pena una denuncia alla Procura della Repubblica.

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ultimo aggiornamento: 12-10-2012


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